
Dopo il nostro approfondimento sulle novità di GPT-5 e sul suo arrivo su ChatGPT, arrivano ulteriori aggiornamenti da OpenAI che riguardano anche GPT-4o e le opzioni a disposizione degli utenti. Le scelte dell’azienda mostrano un ripensamento rispetto ai piani iniziali, con una gestione più flessibile dei modelli e una maggiore attenzione al feedback della community.
OpenAI ha deciso di riportare GPT-4o come opzione per gli abbonati Plus (piano da 20 euro al mese), scelta che in origine era riservata solo agli utenti Pro. Inizialmente, infatti, l’azienda aveva previsto di rendere GPT-4o selezionabile soltanto per chi pagava il piano più costoso, ma le reazioni della community hanno spinto a una revisione immediata. GPT-4o non verrà ritirato subito: per ora non c’è una data ufficiale per la sua dismissione, anche se OpenAI conferma che, nel lungo termine, il modello verrà eliminato.
Il motivo di questa inversione di rotta è legato al fatto che molti utenti trovano GPT-4o preferibile in certi scenari, anche se GPT-5, nelle misurazioni interne, mostra prestazioni complessivamente superiori. Alcuni apprezzano la rapidità e il “tono” delle risposte di GPT-4o, mentre altri preferiscono la maggiore capacità di ragionamento del nuovo modello. La varietà di opinioni ha convinto OpenAI a mantenere entrambe le opzioni, almeno durante la fase di assestamento.
Parallelamente, l’azienda ha annunciato che gli abbonati Plus riceveranno il doppio della quota di utilizzo di GPT-5 rispetto a quanto previsto al lancio. Questa modifica arriva in concomitanza con il completamento del rollout, che secondo Sam Altman è ormai vicino alla copertura totale di tutti gli utenti.
Il CEO ha però avvertito che la prossima settimana potrebbero emergere problemi di capacità: l’aumento della domanda e l’uso intensivo delle API stanno mettendo sotto pressione l’infrastruttura, e saranno quindi possibili nuovi limiti temporanei. Ecco il messaggio completo, diffuso tramite X.
Un’altra novità in arrivo è la possibilità di personalizzare maggiormente l’esperienza di ChatGPT. OpenAI sta lavorando su strumenti per adattare tono, stile e modalità di risposta alle preferenze individuali, con esempi che vanno dall’uso o meno delle emoji fino al livello di “calore” o di rigore logico delle risposte. Non si tratta di una funzione immediata, ma fa parte di un piano a lungo termine per rendere l’interazione più su misura per ogni utente.
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